Appartamento sito in Roma, zona Colle Oppio
Anno di realizzazione: 1998-1999
Cliente: privati, nucleo familiare di tre persone
È stata creata una comoda zona giorno, con cucina aperta sull' area pranzo ma protetta su più lati. Due servizi igienici dividono zona giorno e zona notte, costituita da due camere e una cameretta. Una libreria in acciaio inossidabile dalle forme asimmetriche - progettata su misura - caratterizza fortemente l'ambiente soggiorno
Appartamento sito in Roma
Anno di realizzazione: 1970-1973
Cliente: privati, nucleo familiare di quattro persone.
L'appartamento, sito in una palazzina di una zona residenziale di Roma, ha subito una attenta e dettagliata opera di ristrutturazione; la progettazione ha interessato sia la scala edilizia che quella del dettaglio degli arredi, di cui la gran parte disegnati su misura. L'intervento, grazie anche alla collaborazione del committente, aperto a soluzioni innovative, è fortemente caratterizzato sia in pianta, nella distribuzione degli ambienti, sia nei volumi realizzati, sia nella scelta dei materiali di finitura, come il cemento a vista e l'intonaco pitturato con colorazioni decise. Interessante l'evoluzione del progetto nel tempo, l'intervento infatti, eseguito negli anni 70, è stato “ammodernato” negli anni novanta, anche con l'uso di tinte più chiare
Appartamento sito in Roma
Anno di realizzazione: 2006-2007
Cliente: privati, famiglia di tre persone Con una metratura di circa 100 mq sono state soddisfatte le richieste dell'utenza: due camere da letto, un piccolo studio, cucina indipendente, due servizi igienici e living (soggiorno pranzo). Sono stati creati volumi piuttosto plastici, accentuati da forti cromatismi, con l'uso di colori decisi atti a sottolinearne le forme. La progettazione ha interessato anche la scala del dettaglio, sono stati infatti disegnati diversi elementi di arredo
Appartamento sito in Roma, Rione Monti
Anno di realizzazione: 1977-1978
L'abitazione, situata nel cuore della Suburra, è stata realizzata grazie ad un intervento di ristrutturazione piuttosto radicale, che ne ha cambiato l'impianto planimetrico originario, laddove la struttura in muratura portante lo permetteva. Giocando con i volumi sono state ricavate camere soppalcate e, seguendo l'andamento "verticale" dell'involucro, si è creato un susseguirsi di ambienti a diverse altezze. Le camere soppalcate seguono il principio per cui lo spazio dedicato al dormire è separato da quello dedicato alle altre attività (giocare, studiare, ecc.) ed non ha bisogno di ampie superfici
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Complesso residenziale S. Maria del Rovere a Treviso
Progetto urbanistico e architettonico. Case in linea e casa a torre 1969-72
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Riqualificazione Borghetto Flaminio
Il progetto prevede di collegare la via Flaminia con la sommità della Villa Strohl-Fern attraverso un percorso pedonale con pendenza dell'8%.
Il percorso si snoda a forma di U ai bordi dell'area e costituisce un margine fortemente connotato: la parte interna, destinata a parco pubblico; e, lungo la via Flaminia, assumendo forme e destinazioni diverse: di strada, a servizio delle residenze temporanee, di muro, lungo la via Flaminia, di copertura della sala di musica per diventare una passerella sospesa sopra un edificio a forma piramidale, che conterrà il centro servizi.
Nell'area dell'Atac si prevede la conservazione del capannone e di parte dei manufatti esistenti ristrutturati per ospitare atelier per artisti e spazi espositivi.
Sulla via Flaminia è previsto un edificio con funzione di contenitore culturale che potrà accogliere i laboratori didattici per la vicina Facoltà di Architettura.
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Istituto Tecnico Agrario a Maccarese
Progetto vincitore del concorso
Concorso per la progettazione di un Istituto Tecnico Agrario (ITA)
Luogo: Maccarese (Roma)
Anno: 1980
Collaborazione al progetto: Arch. Mario Massimi; arch. Alessandro Mentuccia
Committente: Amministrazione Provinciale di Roma
Dati quantitativi e dimensionali: 15 aule e 5 residenze per gli addetti all'Azienda Agraria; superficie lotto mq 124.000; cubatura mc 64.300
Sistema costruttivo: in c.a.
Il progetto dell'ITA Maccarese affronta la tematica della progettazione di un edificio scolastico facendo riferimento alla specificità didattica di un istituto tecnico agrario e al tipo di sperimentazione connessa.
Ciò premesso si evidenziano due principali obiettivi:
raggiungere una effettiva integrazione tra le attività più specificatamente didattiche e quelle destinate alla organizzazione della sperimentazione e della gestione dell'azienda agraria.
costituire un centro di promozione delle attività culturali nei confronti della comunità circostante verso la quale il progetto prevede di aprirsi in un insieme organico di spazi facilmente accessibili dall'esterno e che rappresentano i punti focali della scuola: l'auditorium, la biblioteca, la mensa, la palestra.
L'edificio è localizzato nel settore nord-ovest della provincia di Roma, in prossimità di un piccolo nucleo di servizi, al centro di un vasto comprensorio agricolo.
È caratterizzato dal diverso orientamento dei due organismi principali: l'Istituto Tecnico e l'Azienda Agraria. La rotazione dei due organismi ha come cerniera l'auditorium di forma circolare attorno al quale si sviluppa in una successione di piani e di percorsi un insieme organico di spazi compenetrati e identificati da differenti attributi funzionali: sono destinati alle mostre didattiche, alla biblioteca, agli spazi collettivi.
Il blocco aule e laboratori è su due piani: sopra le aule normali; sotto i laboratori e le aule speciali.
La struttura portante del blocco aule è basata su una serie di telai in c.a. posti trasversalmente che sostengono la copertura dell'edificio e, per mezzo di tiranti, il solaio intermedio delle aule. Ciò permette di ottimizzare il grado di flessibilità interna dei laboratori e delle aule speciali, essendo questi privi di pilastri.
L'Azienda Agraria si sviluppa in continuità con l'organismo dell'istituto tecnico ed è a questo collegata mediante un percorso didattico che percorre a differenti quote tutti gli ambienti dell'Azienda e si conclude con una rampa che collega la scuola con i campi per le colture sperimentali.
Ristrutturazione di un appartamento sito in Roma, zona Prati
anno di realizz.: 2003
cliente: privati, nucleo familiare di quattro persone
Ristrutturazione di un grande appartamento sito in un palazzo signorile in Prati.
Le scelte progettuali sono scaturite dalle esigenze della committenza e dalla situazione muraria dello stato di fatto: si richiedeva una zona notte ben organizzata, con una camera matrimoniale e due camere separate per i bambini.
Per la zona notte – piuttosto articolata - quella più studiata in fase progettuale, si è sfruttata l'altezza degli ambienti creando dei soppalchi proprio per dividere la funzione del dormire da quella dello studiare e del giocare per le camere dei bambini, e creando un comodo guardaroba rialzato nella camera dei genitori.
Un'area filtro tra zona giorno e zona notte è costituita da ambienti di servizio (camera per i lavori domestici con servizio igienico, e cucina).
La zona giorno è costituita da un ampio salone comprensivo di zona pranzo, attigua alla cucina.
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Progetto per l'ampliamento della Facoltà di Architettura Valle Giulia
Premessa
L’idea del concorso nasce, nel corso del 1987, in relazione ad un impegno finanziario dell’Ateneo, condizionato alla presentazione di un progetto unitario per l’ampliamento e la ristrutturazione della sede della Facoltà di Architettura di via Gramsci.
Si presenta così un’occasione rara per tentare di raccogliere i contributi di tutti i docenti, al fine di pervenire ad una soluzione progettuale largamente condivisa, conosciuta e discussa durante l’iter progettuale in modo da rappresentare un esperimento metodologico e disciplinare, oltre che una parte della soluzione dei problemi edilizi della scuola di Architettura.
Il progetto di Maurizio Moretti
Tema predominante affrontato in sede di progettazione è certamente la scelta di conservare integralmente gli edifici esistenti. Ciò è motivato da più ragioni: di natura economica, di rifiuto dello spreco, nella convinzione che non solo le aule che costituiscono il corpo aggiunto nel secondo progetto di Del Debbio possano essere recuperate a funzioni didattiche ma anche la tanto vituperata aula magna, ristrutturata nell’arredo, sia in grado di svolgere la funzione di sala conferenze e sede di consiglio di facoltà.
Ragioni derivanti da una corretta lettura dei due progetti di Del Debbio. Non appare infatti giustificato distinguere il buono dal cattivo, il bello dal brutto, l’originale dalla superfetazione trattandosi ambedue del prodotto dignitoso ed autentico della cultura architettonica accademica e provinciale degli anni in cui furono realizzati.
La ragione che mi ha con maggior forza convinto a non cancellare con un semplice tratto di matita parti anche contenute dell’edificio discende dai significativi valori di testimonianza che queste strutture edilizie racchiudono. Testimonianza di una storia della Facoltà che è al tempo stesso storia collettiva e storia individuale, serbatoio prezioso di memorie intimamente connesse agli eventi dei quali la Facoltà come struttura fisica è stata protagonista.
Con queste premesse le difficoltà che hanno caratterizzato la stesura del progetto, derivanti dalla necessità di trovare il giusto equilibrio tra ampliamento e conservazione, tra edificazione del nuovo e innesto con il preesistente, hanno costituito al tempo stesso il rischio calcolato di una scommessa progettuale e il segno distintivo, il carattere dell’intervento.
Nella lettura del progetto è possibile distinguere tre livelli di proposte:
ristrutturazione dell’esistente con funzioni rappresentative, direzionali, di didattica applicata, la biblioteca e i dipartimenti.
Costruzione di un nuovo corpo lungo il confine Nord comprendente otto aule a gradoni per 224 studenti collegate da un sistema di percorsi orizzontali e verticali su trama ortogonale. La particolare sezione dell’edificio consente di destinare la parte inferiore a laboratori, mentre la parte superiore, caratterizzata da un sistema di illuminazione mediante lucernai esposti a nord, ospita sei aule da disegno.
Innesto tra nuovo e vecchio edificio: interessa la parte centrale della nuova facoltà; è previsto l’inserimento di una rampa posta sul lato sinistro della scala. Il baricentro del sistema dei percorsi viene così spostato verso l’interno; la rampa svolge il ruolo di elemento connettore dei percorsi: collega le quote dell’attuale edificio, si affaccia in una zona centrale che diventa protagonista nel sistema connettivo dell’intera facoltà. È costituita da un grande ambiente coperto a quota zero a forma semicircolare destinato a molteplici attività, tutte collegate alla vita quotidiana degli studenti, che ne diventano i protagonisti nell’uso e in parte nella gestione, attraverso differenti opportunità: mostre, dibattiti, proiezioni, anche a gruppi ristretti. Questo ambiente costituirà momento di incontro, punto di coesione e di crescita culturale, il luogo dove organizzare il tempo libero utile dello studente in Facoltà.
Appartamento sito in Miraflores Lima - Perù
Anno di realizzazione: 2008
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CENTRO DI RACCOLTA DI REPERTI ARCHEOLOGICI
Studente: REBECCA PEZZUTO - Anno: 2008/2009
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CENTRO DI RACCOLTA DI REPERTI ARCHEOLOGICI
Studente: PAOLA FRATELORETO - Anno: 2008/2009
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CENTRO DI RACCOLTA DI REPERTI ARCHEOLOGICI
Studente: GIAMPIERO RELLINI LERZ - Anno: 2008/2009
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CENTRO DI RACCOLTA DI REPERTI ARCHEOLOGICI
Studente: ELIO FANELE - Anno: 2008/2009
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CENTRO DI RACCOLTA DI REPERTI ARCHEOLOGICI
Studente: FABRIZIO MILANI - Anno: 2008/2009
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CENTRO DI RACCOLTA DI REPERTI ARCHEOLOGICI
Studente: ANNAMARIA NIZI - Anno: 2008/2009
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LABORATORIO TEATRALE NEL BORGO FLAMINIO
Studente: ANDREA COSTA - Anno: 2007/2008
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LABORATORIO TEATRALE NEL BORGO FLAMINIO
Studente: CARMINE ZOPPO - Anno: 2007/2008
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LABORATORIO TEATRALE NEL BORGO FLAMINIO
Studente: OMAR MARCACCI - Anno: 2007/2008
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LABORATORIO TEATRALE NEL BORGO FLAMINIO
Studente: VALENTINA CAPOCCIA - Anno: 2007/2008